venerdì 30 marzo 2018

Tibor Szabó, "Le sujet et sa morale"

de Federico Sollazzo (p.sollazzo@inwind.it)

En 2016, le Centre universitaire Francophone de l’Université de Szeged a publié le volume intitulé Le sujet et sa morale. Essais de philosophie morale et politique (198 pp.) de Tibor Szabó, professeur émérite de la Faculté de Pédagogie de l’Université de Szeged, spécialiste de l’histoire de la pensée italienne, française et hongroise, en particulier en ce qui concerne la philosophie politique et sociale.
Le volume est un recueil d’essais qui s’organise en deux parties, chacune précédée d’une Introduction, respectivement intitulées Essais de philosophie morale et Essais de philosophie politique. À leur tour, ces deux parties sont divisées en deux sections thématiques. Dans la première partie, nous trouvons Le sujet et sa morale (rassemblant huit essais, de la conception de l’homme chez Bergson à l’orientation francophone di Halasy-Nagy, de l’héritage cartésien dans la philosophie italienne à l’homme indigné de Camus, du savoir-vivre chez Derrida et à l’anthropologie philosophique et « l’art de vivre » chez Foucault) ainsi que Le débat entre Sartre et Lukács sur le sujet et sa morale (contenant sept essais qui étudient, comme le titre l’indique, le sujet et la subjectivité chez Sartre et chez Lukács, traitant le thème de l’existentialisme français chez Lukács, concluant cette section avec un essai sur Tintoretto vu par Sartre, Tolnay et Lukács). Dans la deuxième partie du livre, nous trouvons sections intitulées Les perspectives du sujet et sa morale (avec trois essais, traitant respectivement l’ère de l’instabilité (un essai basé sur un volume du même auteur, Tibor Szabó, est présenté par « CriticaMente », ICI), les problèmes de la globalisation actuelle (décrivant les conceptions de Serge Latouche, d’Ervin László, de Jacques Attali et d’Edgar Morin), ainsi que la « décroissance sereine » de Latouche) et Problèmes politiques in Europe Centrale (qui contient trois essais envisageantdes thèmes d’actualité sous l’aspect de la philosophie politique, abordant les questions de la société civile et de la culture politique de l’Europe centrale, celles de la culture politique et du nationalisme en Europe de l’Est ainsi que les défis politiques et moraux posés par le phénomène de la migration de masse). Le volume est terminé par une annexe, intitulée Ma jeunesse étudiante en France en 1968-69, dans laquelle l’auteur abandonne la perspective de l’historien des idées afin d’endosser celui de l’auteur d’autobiographie, tout en se rappelant ses propres expériences de formation, philosophique et humaine, acquises vers la fin des années 60 en France, en présentant comment il a élargi ses horizons linguistiques et conceptuels (d’après ma modeste opinion, étudier au moins une langue étrangère et passer une période importante de sa vie à l’étranger devraient être des expériences obligatoires et accessibles à tout le monde, étant donné que cela constitue une base pour avoir une vision plus large).

sabato 13 gennaio 2018

M. Heidegger, "La questione della tecnica". Una presentazione della nuova edizione




Lunedì 22 gennaio '18
ore 17,45
Libreria laFeltrinelli, Via Franco n. 12, Livorno

Federico Sollazzo presenta la nuova edizione del saggio di Martin Heidegger, 





Martin Heidegger, La questione della tecnica (contiene anche Scienza e meditazione, entrambi nella traduzione di Gianni Vattimo), con un saggio di Federico Sollazzo, Heidegger e la tecnica. Una introduzione, coll. di Filosofia meme, goWare, Firenze 2017









martedì 2 gennaio 2018

Heidegger e la questione della tecnica. Nuova edizione con un saggio di Federico Sollazzo

di Marco Viscomi (marcoviscomi@libero.it)
Oggigiorno, si mostra assai arduo e, in certo senso, avventato impegnarsi nell’edizione critica di un qualsivoglia testo heideggeriano. Per un verso, infatti, risulta fattualmente complesso riuscire a superare illesi l’intricata trafila burocratica, alla quale deve sottostare un editore per poter riuscire a editare, per i propri tipi, un’opera del filosofo di Messkirch. D’altro canto, le temperie – cronachistiche più che realmente filosofiche – nelle quali è stata coinvolta la figura storica di Martin Heidegger, dall’edizione dei Quaderni neri sino ad oggi, sembra gettare discredito su chiunque voglia ancora tornare ad approfondire il lascito heideggeriano. Tuttavia, l’iniziativa di quegli studiosi, che non si arrendono nell’abbandonare l’essenza più profonda del pensiero alla superficialità delle mode, merita sempre incoraggiamento e attenzione. Il desiderio di ritornare continuamente all’essenza più profonda della meditazione attira infatti la più autentica cura per il pensiero filosofico, cioè quella che non esclude il frutto di una speculazione, individuata da un singolo pensatore, facendo leva sulla discutibile personalità di quello stesso filosofo. Quell’attenzione profonda per la verità si pone piuttosto l’intento di considerare anche le più piccole forme della manifestazione del vero, vale a dire quelle che si possono essere date anche in quello che potrebbe sembrarci il più abietto degli esseri umani.
È proprio questo lo spirito di sincero impegno riflessivo che vedo incarnato dalla riedizione degli scritti heideggeriani Die Frage nach der Technik e Wissenschaft und Besinnung, curati dal giovane editore goWare (Firenze 2017). Già raccolti nel volume 7 (Vorträge und Aufsätze, Klostermann, Frankfurt a.M. 2000, pp. 7-65) della Gesamtausgabe heideggeriana curata da F.-W. von Herrmann, questi due saggi vengono riproposti nella traduzione di G. Vattimo edita da Mursia (Milano 2007). I testi delle due conferenze, tenute entrambe da Heidegger nel 1953, vengono introdotti da un saggio di F. Sollazzo, il quale si preoccupa di contestualizzare i due contributi heideggeriani alla luce della proposta di ripubblicazione attuata dall’editore fiorentino.

domenica 10 dicembre 2017

La religione dopo la critica alla religione

di Federico Sollazzo (p.sollazzo@inwind.it)


Herta Nagl-Docekal, Wolfgang Kaltenbacher, Claudia Melica (a cura di), La religione dopo la critica alla religione. Un dibattito filosofico, La Scuola di Pitagora, Napoli 2017, pp. 275

Atti del Convegno italo-austriaco dal medesimo titolo tenutosi a Roma, 5-8 marzo 2015

"Nella modernità la religione viene messa in discussione in vari modi (...) L'indagine filosofica sulla religione, però, non si è esaurita dopo la critica della religione del XIX e XX secolo (...) Il problema-guida recita piuttosto: come può la religione essere determinata oggi in modo appropriato?"

Dall'Introduzione. Recenti discorsi filosofici sulla religione nella modernità, di H. Nagl-Docekal

Con saggi di: H. Nagl-Docekal, R. Pozzo, P. Valenza, C. Melica, L. Nagl, K. Appel, G. Baptist, W. Kaltenbacher, G. Sans, E.C. Corriero

lunedì 20 novembre 2017

La ragione ecologica

di Federico Sollazzo (p.sollazzo@inwind.it)

Stefano Righetti, La ragione ecologica. Saggi intorno all’Etica dello spazio, Mucchi, 2017

Prefazione di Piero Bevilacqua
Postfazione di Manlio Iofrida












venerdì 20 ottobre 2017

"Krinò" Workshop of Thinking – 1st public presentation


Some pictures of the 1st public presentation of the "Krinò" Workshop of Thinking
18/X/2017 – University of Szeged, Faculty of Arts
(speaker: Federico Sollazzo
English-Hungarian translation: Bence Kun)












"Krinò" Workshop of Thinking is a project by Federico Sollazzo

mercoledì 4 ottobre 2017

"Krinò" Workshop of Thinking – A Presentation

Presentation of :
"Krinò" Workshop of Thinking 
Project aimed at the critique of today's high culture
(for the time being, a seminar at the University of Szeged, Faculty of Arts, from the fall of 2018, an autonomous institution) 

sabato 30 settembre 2017

La poesia come atto inconoscibile

di Patrizio Paolinelli (patrizio.paolinelli@gmail.com)

Pubblicato il Falso Trattato di estetica di Benjamin Fondane.

È indubbio che il pensiero di Benjamin Fondane ponga seri interrogativi sulla condizione dell’essere nelle società dominate dalla razionalità strumentale. E tuttavia, come per Emil Cioran e altri intellettuali appartenenti alla galassia della cultura antilluminista europea della prima metà del ‘900, l’orizzonte aperto dal poeta-filosofo moldavo non va più in là di un soggettivismo estremo. Soggettivismo che può assumere varie coloriture: scettica, mistica, antirazionalista e così via. Nel caso di Fondane la centralità dell’Io si attesta nell’accanita difesa di una individualità estranea al mondo e che guarda sia al mito che alle forme primitive del sapere. Lo sbocco di questa tensione è una concezione tragica dell’esistenza. Concezione che influenza profondamente il Falso Trattato di estetica. Saggio sulla crisi del reale. Il libro venne pubblicato per la prima volta in Francia nel 1938 nell’ambito di un dibattito sulla relazione tra poesia e conoscenza ed è stato proposto al pubblico italiano a fine 2014 dall’editore Mucchi (142 pagg., 16,00 euro).

Le architravi del Trattato sono essenzialmente tre: 1) la liberazione della poesia dal controllo del pensiero razionale; 2) l’autonomia dell’atto poetico da ogni fine strumentale; 3) la capacità della poesia di appropriarsi della realtà rimossa dalla coscienza. Negli anni Trenta del secolo scorso le tesi di Fondane non destarono particolare interesse. Resta il fatto che il Trattato è fortemente polemico e tra i bersagli della critica c’è il movimento surrealista, accusato da Fondane di addomesticare in qualche modo la parte irrazionale dell’esperienza. Di più: l’impegno politico del surrealismo contro il potere della borghesia è rigettato da Fondane a favore di una rivoluzione esclusivamente interiore in grado di mobilitare la coscienza soggettiva. Ma verso dove? Non certo verso il cambiamento della società. Il che è ancora più significativo se consideriamo che il Trattato uscì in tempi in cui socialismo, liberalismo e fascismo si contendevano a colpi di cannone la guida del mondo. Fondane non si lasciò prendere più di tanto dalla contesa politica e niente lo schiodò dalle sue certezze: disimpegno dai fatti del mondo, astoricità della poesia, primato della spontaneità sulla ragione.