sabato 22 dicembre 2012

La fondazione estetica di un'etica minima universale: una proposta di dibattito, a partire da “Totalitarismo, democrazia, etica pubblica” di Federico Sollazzo

di Sonia Caporossi (criticaimpura@gmail.com)

“Si giunge così alla parte conclusiva del lavoro in cui si sviluppa la parte propositiva volta a rintracciare i criteri per una pacifica convivenza umana in quei valori che sono alla base di un’etica minima condivisibile. Infatti ogni uomo è in possesso di necessità e capacità psico-fisiche, emozionali e biologiche dalle quali deriva sia la sua dimensione identitaria, sia la possibilità di condurre un’esistenza autenticamente appagante. L’identità a livello biologico ed emozionale degli individui costituisce, quindi, la dimensione al cui interno è possibile ricercare principi universalizzabili su cui basare le coordinate per un’etica minima condivisibile. Tuttavia, questa base etica comune si realizza in una pluralità di modi storicamente diversi, in uno scenario multiculturale e multietnico. La possibilità di confronto tra diverse società e culture è ricercata da Sollazzo in una sorta di “sintesi disgiuntiva”, attraverso cui contemperare da un lato l’interazione tra identità diverse e dall’altro il mantenimento per ciascuna della propria riconoscibilità e non assimilabilità.”

(dall’introduzione di M. T. Pansera)

Nel suo Totalitarismo, democrazia, etica pubblica (Aracne, 2011), Federico Sollazzo tematizza alcuni argomenti di importanza capitale per comprendere strutturalmente e storicamente il mondo in cui viviamo. Non è questa la sede per esporre una recensione puramente descrittiva del suo libro, né per esaminare a fondo ogni sua singola sezione, come invece hanno fatto alla perfezione gli amici Filosofi Precari nella veste riassuntiva di Giacomo Pezzano. Il mio intento, piuttosto, è discutere e fare critica (impuramente, com’è mio solito) di alcuni passaggi importanti della parte non espositiva, bensì costruttiva del libro, ovvero le argomentazioni riguardanti la possibile individuazione di un’etica minima universale che stia alla base della comunità umana in senso antropologico, sociologico, politico, financo biologico, come quel quid che ci identifica e ci imparenta in quanto umani; che poi risulta essere l’argomento portante dell’intero lavoro dell’autore, il collante fra le tre parti in cui è opportunamente suddiviso il testo: filosofia morale, filosofia politica, etica.
In breve, la domanda che l’autore del libro si pone è la seguente: esiste ancora dopo più di duemila anni un quid che permetta l’universalizzazione dei principi propri di un’etica minima condivisibile? Sollazzo risponde, preliminarmente, di sì, partendo da una prospettiva prettamente antropologica (Scheler, Plessner e Gehlen in primis) e francofortiana, per il momento aggirando consapevolmente la discorsivizzazione della presunta morte dell’uomo conseguente alla nicciana morte di Dio, che tanto ha permeato la cultura filosofica francese della seconda metà del secolo scorso e, pur citando Foucault, non accogliendone il costruttivista assunto in base al quale “l’uomo è un’invenzione recente”, come è scritto nero su bianco in Le parole e le cose.

mercoledì 19 dicembre 2012

"Totalitarismo, democrazia, etica pubblica" di Federico Sollazzo

di Michela Della Morte (forperlavrivista@unibg.it)


Il volume Totalitarismo, democrazia, etica pubblica di Federico Sollazzo, ricercatore di Filosofia morale e Filosofia politica presso l'Università degli Studi Roma 3 [Università di Szeged, N.d.R], nasce dalla rielaborazione della Tesi di Dottorato in Filosofia e Teoria delle Scienze Umane Tra totalitarismo e democrazia: la funzione pubblica dell'etica.
Il testo, articolato in tre parti (filosofia morale, filosofia politica, etica), affronta i temi del totalitarismo e della democrazia partendo dall'uomo come soggetto, e li analizza sia nella loro dimensione di categorie concettuali che nella loro contingenza di eventi storici realizzati o realizzabili nella storia. L'epoca delle ideologie, secondo l'Autore, non può dirsi finita: esse hanno assunto caratteri differenti che necessitano di nuove chiavi di lettura. Che si tratti di dittatura, oppure di democrazia, è necessario un costante esercizio che non permetta al pensiero critico e all'azione umana di assopirsi e allontanarsi dalle questioni politiche. Il merito del lavoro sta proprio nel sottolineare, attraverso una scrittura scorrevole e chiara, come la stessa democrazia porti con se dei rischi da non dimenticare, in quanto non può mai essere la 'creazione di pochi', ma il 'vivere di tutti'; diversamente rientrerebbe anch'essa in un'ottica simile a quella dispotica.

lunedì 10 dicembre 2012

Omologazioni

di LiberaParola (info@liberaparola.eu)

(Ritenendolo di attualità, si pubblica di seguito il programma del ciclo di incontri Omologazioni. Il tempo delle differenze sfumate già organizzato dalla associazione LiberaParola – Centro di Psicoanalisi Applicata)

La società contemporanea è attraversata da una crescente tendenza all'omologazione e al livellamento delle differenze. Restia a dare voce alla soggettività, produce e diffonde canoni standardizzati che velano quelle singolarità che la psicoanalisi cerca di valorizzare... Il concetto di “salute mentale” avanza come una vorace categoria assoluta intenta a misurare, classificare e valutare ogni sfumatura del comportamento umano, adulto e infantile, arricchendo i manuali con nuove ‘patologie’ mentali che interesseranno un numero sempre più ampio di ignari individui. I canoni della bellezza femminile oscillano tra il rafforzamento sociale del corpo magro con venature anoressiche e la ricostruzione chirurgica indifferenziata delle donne.

lunedì 3 dicembre 2012

Etica e dominio della tecnica

di Federico Sollazzo (p.sollazzo@inwind.it)

Interventi di Federico Sollazzo e Giacomo Pezzano, a cura di Giancarlo Calciolari