lunedì 16 luglio 2018

Il nuovo tipo antropologico e il suo modello sociale

di Federico Sollazzo (p.sollazzo@inwind.it)

Come è noto, Pasolini ha elaborato la concezione di “mutazione antropologica” in quelli che sono stati gli ultimi tormentati anni della sua vita – segnatamente, 1974-5 –, trattandola sia in forma pubblicistica, sui principali giornali del tempo, testi ora collezionati principalmente in Lettere luterane e Scritti corsari, che in forma mitica, nel film Salò o le 120 giornate di Sodoma e nell’incompiuto romanzo Petrolio.
Foto di Federico Sollazzo alla mostra "Inafferrabile. Lo sguardo di Pier Paolo Pasolini", tenutasi a Pordenone nel 2015 in occasione del convegno "Pasolini. Le ragioni di una fortuna critica", organizzato dal Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delizia, a Casarsa e Pordenone.

lunedì 9 luglio 2018

La filosofia tra archivistica e spettacolo

di Federico Sollazzo (p.sollazzo@inwind.it)

Nel calcio stanno progressivamente scomparendo i giocatori cosiddetti dai piedi buoni, rimpiazzati da lavoratori che al posto di talento e creatività portano in campo atletismo e rispetto pedissequo degli schemi. Insomma, si sta passando dai giocatori di calcio agli impiegati del calcio; e questo causa anche un ovvio livellamento dei valori in campo.
Ma la tendenza alla soppressione del libero gioco e giocatore, e pensiero e pensatore, e alla sua sostituzione con un funzionario non è all’opera solo nel mondo dello sport, è invece un tratto dominante del tempo di oggi, di questa fase della civilizzazione (latu sensu) occidentale. E sulle “doti” del burocrate ha detto cose sempre valide la Arendt a proposito di Eichmann ne La banalità del male.