lunedì 28 ottobre 2013

Lettera aperta a Pier Paolo Pasolini

di Francesco Pelillo (francesco.pelillo@gmail.com)

Caro Pasolini, il rammarico più grande che provo scrivendoti è di non averti potuto conoscere da vivo. Provo un senso di frustrazione nell'averti scoperto pienamente solo ora, grazie alla tua morte, che mi fa sentire molto simile alla canaglia che ora finge di ammirarti, ben contenta di non avere più il pungolo della tua presenza tra le costole, e solo la certezza che il tuo pensiero non resterà a marcire nelle biblioteche riesce a consolarmi.
Scrivendoti, cerco quindi di smorzare il mio senso di colpa nei tuoi confronti cercando di tenere aperto il dialogo su di te, nella speranza che intellettuali ben più preparati studino, analizzino e divulghino le implicazioni che derivano dal tuo pensiero, così che dalla tua morte nascano interessi sulla tua opera, ben maggiori di quanti ne hai suscitato da vivo.
Un'altra cosa che mi sta a cuore dirti è che non intendo mitizzarti. La ragione ispiratrice di questa mia risiede unicamente nella convinzione che tu sia stato un uomo che, per circostanze della vita e qualità intellettuali, ha avuto una capacità di analisi della condizione umana che, valutando il passato, ha trasceso il presente per prefigurare un futuro che doveva allarmare l'intera società.

domenica 20 ottobre 2013

Un secolo con Camus

di Federico Sollazzo (p.sollazzo@inwind.it)

Si riporta di seguito l'Abstract della Relazione The Critical Reception of Camus in Italy: The mare nostrum as Sight for the tempus nostrum, tenuta da Federico Sollazzo al Convegno internazionale Les visages de la réception européenne de l’œuvre d’Albert Camus, svoltosi presso l'Università ELTE di Budapest (Ungheria), nel 2013.

The critical reception of Camus in Italy, mainly underlines the Mediterranean mark of the Camusian thought. In the last years are appeared in Italy several works on Albert Camus and all of them point out this feature: the “Thought at the Meridian”, a sign that crosses the entire Work of the Author, since the first works of success, as Le Myhte de Sisyphe and, of course, L’Homme révolté, in which the last chapter is entirely dedicated to this theme.

sabato 19 ottobre 2013

"Il Principe" di cinquecento anni

di Federico Sollazzo (p.sollazzo@inwind.it)

Si riporta di seguito l'Abstract della Relazione Il Principe di Machiavelli, mezzo millennio dopo: contestualizzazione e eredità, tenuta da Federico Sollazzo al Convegno internazionale Discorso e cultura nella lingua e nella letteratura italiana, svoltosi presso l'Università di Craiova (Romania), nel 2013.  

Siamo ormai quasi giunti ai cinquecento anni dalla prima edizione de Il Principe di Niccolò Machiavelli (1532). 
Quest’opera è una tra le più lette e dibattute al mondo, quindi un “classico”, e proprio per questo spesso trattata come se fosse senza tempo (un classico è eterno per definizione) sottolineandone insistentemente la ritenuta attualità. Se quest’opera è un classico lo è perché la sua presenza persiste nel corso della storia, ma questo non deve fuorviarci nel cogliere le specificità con cui viene recepita di contesto in contesto né, soprattutto, le specificità originarie dell’opera.

domenica 13 ottobre 2013

Tecnologia, politica e complessità

di Federico Sollazzo (p.sollazzo@inwind.it)

Come è ormai evidente, siamo entrati a pieno titolo nell’era della web-politica. Internet è ormai un prezioso strumento politico, sia perché diffonde informazioni in maniera più capillare rispetto ai mass-media tradizionali (sia per gli aggiornamenti in tempo reale sia perché ogni singolo utente può generare contenuti), sia perché consente un’interattività che sembra gratifichi molto gli utenti, sia perché si ritiene possa essere il vettore di una nuova diretta e compartecipata democrazia. Ma è così pacifico che le cose stiano così?
Poiché un fenomeno affonda sempre le sue radici nella situazione che lo precede e lo rende possibile, per capire qualcosa di questa web-politica sembra opportuno fare un passo indietro per vedere quali sono i tratti salienti di questa tecnologia e di questa politica, che vengono ora fuse insieme.

domenica 6 ottobre 2013