sabato 28 luglio 2012

Siamo noi europei a scindere tra corpo e mente

di Rosetta Savelli (rosettasavelli@alice.it)

Siamo noi Europei a scindere continuamente corpo e mente e ad anteporre l'uno all'altro, a seconda dei contesti e delle contingenze. Immemori del propositivo pensiero filosofico degli Antichi Latini: mens sana in corpore sano.
La nostra Cultura Europea si è evoluta seguendo questa scissione, al contrario di molti altri Paesi e Continenti nel mondo. A tale proposito mi viene subito alla mente l'amica messicana Marina Centeno che conduce un bel programma radiofonico di Ecopoesia a «Radio Merida», Yucatan – Messico. Marina Centeno è un'ottima poetessa e scrittrice ed il suo blog virtuale è un elogio all'unione e all'unisono fra mente e corpo. Marina racconta il mondo intero, nel suo bello e nel suo brutto, sempre e prevalentemente attraverso il corpo femminile e le sue nudità, in un modo mai integrale e anzi solo parziale che però ugualmente tutto narra, dice e mostra.

mercoledì 11 luglio 2012

La legge come espressione della volontà generale

di Antonio Cecere (antoniocecere@live.it)

La nostra tesi di fondo si basa sull’idea che il Contratto sociale garantisce la libertà e l’uguaglianza grazie a un sistema di leggi giuste. La legge è l’espressione della volontà generale dei cittadini in uno Stato, e da questa dipende la libertà individuale di tutti.
Nel Manoscritto di Ginevra troviamo la più ampia trattazione di ciò che Rousseau intende per legge: “Abbiamo detto che la legge è un atto pubblico e solenne della volontà generale, e poiché col patto fondamentale ciascuno si è sottomesso a tale volontà, ogni legge trae la sua forza solo da questo patto. Ma cerchiamo di dare un’idea più netta alla parola legge presa nel senso proprio e ristretto di cui tratta questo scritto. La natura delle leggi è costituita da una materia e da una forma; la forma è nell’autorità che statuisce, la materia nella cosa statuita”1
In questa definizione notiamo che con Rousseau, studiando la legge, viene presa in considerazione non soltanto l’autorità che la emana, ma anche l’oggetto a cui fa riferimento. E Rousseau aggiunge: “poiché la cosa statuita si riferisce di necessità al bene comune, ne consegue che l’oggetto della legge deve essere generale come la volontà che la detta, e il vero carattere della legge è costituito da questa duplice universalità”. La legge deve, contemporaneamente, essere universale nell’oggetto e anche nel soggetto che la emana. Questo comporta che non vi saranno oggetti particolari ad essere regolamentati, ma, soprattutto, non vi saranno uomini particolari a esercitare la sovranità. La soluzione a questa impostazione è che la legge deve partire da tutti, per essere applicata a tutti.

domenica 1 luglio 2012

(Call for Video-Workshop) Fenomenologia sociale

Nell'ambito del Call for Video-Workshop di "CriticaMente" si pubblica il seguente video di Pasquale Vetere sul Tema Multiculturalismo, Interculturalismo, Globalizzazione 

Pasquale Vetere è laureato in Scienze dell'Educazione con una Tesi sul ruolo dell'esistenzialismo oggi


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