di Federico Sollazzo (p.sollazzo@inwind.it)
Si pubblica qui un breve passaggio dell'intervista che Santoro rilasciò amichevolmente al periodico della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università Roma Tre - "Tabula Rasa" - nel 2003, ritenendolo ancora d'attualità.
Domanda (Federico Sollazzo e Roberta Cocchioni): "Che ne pensa dell'attuale rapporto fra democrazia e informazione televisiva in Italia?"
Risposta (Michele Santoro): "La televisione è ammalata di monopolio. Manca la competizione. Berlusconi può controllare il sistema politicamente ed economicamente. Ciò incide in maniera derminante sullo stato della democrazia. In primo luogo perché la televisione resta lo strumento principale di formazione dell'opinione pubblica. Credo che si possa tranquillamente affermare che una tale concentrazione di potere nelle mani di un solo uomo violi la nostra Costituzione per lo meno in tre punti. Viene violato il principo di libera concorrenza. Viene violato il principio che pone alla base di una democrazia la separazione fra i poteri. Viene violato il principio che ci considera eguali nella determinazione del destino politico del nostro Paese: chi può competere in condizioni di parità con Berlusconi?"
(«Tabula Rasa», n. 0, 2003)
Si pubblica qui un breve passaggio dell'intervista che Santoro rilasciò amichevolmente al periodico della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università Roma Tre - "Tabula Rasa" - nel 2003, ritenendolo ancora d'attualità.
Domanda (Federico Sollazzo e Roberta Cocchioni): "Che ne pensa dell'attuale rapporto fra democrazia e informazione televisiva in Italia?"
Risposta (Michele Santoro): "La televisione è ammalata di monopolio. Manca la competizione. Berlusconi può controllare il sistema politicamente ed economicamente. Ciò incide in maniera derminante sullo stato della democrazia. In primo luogo perché la televisione resta lo strumento principale di formazione dell'opinione pubblica. Credo che si possa tranquillamente affermare che una tale concentrazione di potere nelle mani di un solo uomo violi la nostra Costituzione per lo meno in tre punti. Viene violato il principo di libera concorrenza. Viene violato il principio che pone alla base di una democrazia la separazione fra i poteri. Viene violato il principio che ci considera eguali nella determinazione del destino politico del nostro Paese: chi può competere in condizioni di parità con Berlusconi?"
(«Tabula Rasa», n. 0, 2003)
Questa opera è pubblicata sotto una Licenza Creative Commons.
Nessun commento:
Posta un commento