di Fulvio Sguerso (fulviosguerso@libero.it)
Siamo sicuri che la definizione aristotelica dell’uomo come animale, oltre che politico anche e soprattutto, per la qualità che lo distingue dalle bestie, “razionale” (zòon lògon èchon) cioè dotato di “logos” inteso sia come parola sia come ragione, possa rispecchiare l’effettiva realtà della condizione umana, oggi? Che cosa prevale nell’anima dell’umanità odierna? La ragione o l’istinto? La razionalità o il desiderio? La paura o la speranza? La volontà di potenza o la pietà per chi soffre, quindi anche per sé stessa? La fede o l’incredulità? La fiducia o lo scetticismo? La scienza o la superstizione (per non parlare del pensiero magico-infantile)? Queste domande sempre attuali se le era già poste il filosofo ebreo-olandese Baruch Spinoza nel secolo della rivoluzione scientifica ma anche delle guerre di religione.
Possiamo leggere la sua risposta all’inizio del suo Trattato teologico-politico del 1670: “Se gli uomini potessero dirigere tutte le loro cose con sagge e certe decisioni, oppure se la fortuna fosse loro sempre favorevole, non sarebbero soggetti ad alcuna superstizione. Ma, poiché spesso si trovano in difficoltà tali che non sanno prendere alcuna decisione, e poiché di solito, a causa degli incerti beni della fortuna che essi desiderano smodatamente, fluttuano miseramente tra la speranza e la paura, il loro animo è quanto mai incline a credere a qualsiasi cosa: quando è preso dal dubbio, esso è facilmente sospinto or qua or là, e tanto più quando esita agitato dalla speranza e dalla paura, mentre nei momenti di fiducia è pieno di vanità e presunzione”. Questo è il quadro da cui partire anche oggi per decifrare certe teorie paranoiche che circolano in rete e in alcuni canali “alternativi” riguardo all’origine e alla diffusione mondiale della pandemia di coronavirus. Ad esempio, secondo il direttore di Radio Maria, don Livio Fanzaga, questa pandemia è l’effetto di un complotto mondiale delle élites per conquistare, sotto l’impulso di Satana, il mondo entro il 2021.
Secondo don Livio si tratta di un progetto del demonio che agisce tramite menti criminali per attuare un colpo di Stato sanitario e massmediatico. Un progetto volto a fiaccare l’umanità, a metterla in ginocchio, a instaurare una dittatura sanitaria e cibernetica, per creare un mondo nuovo attraverso l’eliminazione di tutti quelli che non dicono sì. L’obiettivo è quello di costruire un mondo senza Dio, il mondo di Satana. La ciliegina sulla torta è stata l’elezione di Joe Biden alla presidenza degli USA. In casi come questi il principio di falsificabilità di Popper è inapplicabile, data la non scientificità degli assunti di don Livio Fanzaga, che, del resto, non è il solo diffusore di teorie complottiste riguardo alla pandemia in corso, anzi: fin dai primi giorni in cui è cominciata la diffusione delle notizie circa il nuovo virus dilagante in Cina, sono germogliate le più incredibili spiegazioni, ipotesi assurde e deduzioni fantasiose sulla sua origine riprese e rilanciate soprattutto via social.
Tutte queste asserzioni senza fondamento scientifico convergono nella convinzione che si tratti di un virus creato in laboratorio. Uno dei primi a denunciare quella che secondo lui era una colossale macchinazione-manipolazione ai danni della popolazione e dell’opinione pubblica mondiale, è stato lo Youtuber statunitense Jordan Salther, che, il 22 gennaio del 2020, su Twitter, mette in connessione il nuovo virus con un brevetto presentato nel 2015 dal Pirbright Institute del Surrey. Secondo Salther si tratterebbe di una versione indebolita del virus pronta per essere utilizzata come vaccino per la prevenzione di malattie respiratorie. Lo Youtuber cospirazionista e ultraconservatore vi scorge la longa manus della Fondazione Bill & Melania Gates, la quale è notoriamente finanziatrice non solo del Pirbright Institute ma anche di alcune delle più rilevanti compagnie produttrici mondiali di vaccini. La supposizione di Salther è che l’epidemia proveniente dalla Cina non sia un evento naturale ma un atto deliberato per raccogliere fondi da destinare alla ricerca e alla produzione di un nuovo vaccino. Questa supposizione rilanciata con molta enfasi dai gruppi no-vax non ha mai trovato riscontri credibili.
Nonostante la mancanza di prove e in presenza di dati che smentiscono le tesi complottistiche dell’origine artificiale del coronavirus, un’indagine statistica dell’agenzia internazionale di ricerca e di marketing YouGov, ha verificato che negli USA a credere che Bill Gates intenda impiegare il vaccino anti Covid-19 per inserire in miliardi di persone un microchip al fine di controllare tutta la popolazione mondiale, è il 40 per cento degli elettori repubblicani. E che cosa dobbiamo pensare dei militanti suprematisti bianchi della cosiddetta QAnon convinti che dietro alla pandemia agisca una setta di satanisti, di pedofili, di democratici e liberal come, ovviamente, Bill Gates, Barack Obama, Tom Hanks, con in aggiunta Papa Francesco e, immancabile, George Soros, insomma tutti i biechi avversari di Donald Trump? Che cosa dobbiamo pensare della teoria del complotto ampiamente diffusa in tutto il mondo relativa al 5G, il nuovo modello di comunicazione wireless considerato da tanti bene (o male) informati pericoloso per il sistema immunitario, dal momento che alcuni ricercatori nel campo delle neuroscienze e della fisica delle particelle hanno scoperto che i batteri, attenzione, non i virus, potrebbero essere in grado di comunicare attraverso segnali elettromagnetici?
Arrivati a questo punto, che cosa dobbiamo pensare dei “Sette punti di razionalità” enumerati dall’avvocato Marco Della Luna sul numero di “Trucioli savonesi” di domenica 21 marzo 2021? Che cosa c’è di razionale (sempre che non si tratti di un titolo ironico) nei sette enunciati in base ai quali dovremmo decidere “se accettare o non accettare un trattamento di massa molto voluto dalle istituzioni”? Prendiamo il primo: se è vero che alcune case farmaceutiche hanno violato delle normative vigenti danneggiando la salute pubblica e hanno corrotto rappresentanti delle istituzioni per realizzare esperimenti e profitti illeciti, non è vero che tutte le case farmaceutiche hanno commesso i gravissimi reati sopra ricordati: prima che irrazionale è disonesto fare d’ogni erba un fascio, mettere nello stesso mucchio le case produttrici serie e quelle immorali. Per essere razionale, l’enunciato avrebbe dovuto fare il nome di quelle case farmaceutiche che hanno violato le norme sui farmaci. Nel secondo enunciato viene commesso lo stesso errore logico elementare segnalato nel precedente. La Politica? Tutta? Senza eccezioni? Questo si chiama qualunquismo. Sul terzo enunciato non c’è niente da eccepire: registra un dato di fatto. Tuttavia un’osservazione va fatta: un contratto capestro tutto può essere meno che razionale. Il quarto enunciato è semplicemente falso: non è vero, anche qui, che tutta l’informazione è irreggimentata. Basta aprire giornali come “Libero”, o “La Verità”, o “il Giornale”, o ascoltare un opinionista onnipresente e ubiquo come Vittorio Sgarbi, o cercare canali alternativi o navigare in rete per fugare ogni dubbio. Quanto ai medici, ne conosco tanti a cominciare dal mio medico curante, che non si allineerebbero neanche sotto tortura se non fossero convinti di quello che fanno. Il quinto enunciato è un esempio di pura propaganda no-vax e, come tale, non ha nessun valore veritativo. Il sesto enunciato è un esempio di contradictio in adiecto: se lo scopo delle case farmaceutiche è il profitto, comunque ottenuto, e l’élite mondiale progetta di sfoltire la popolazione in esubero tramite i vaccini, alla fine chi ci guadagnerà? Capisco di più chi punta sulla selezione naturale: che i più deboli e i meno adatti soccombano e lascino il posto ai più forti e ai più adatti a vivere. Qualcuno non solo ha avuto questa idea ma ha anche cercato di metterla in opera. Non mi pare che ci sia riuscito. Il settimo enunciato vuol metterci in guardia contro qualsiasi trattamento di massa venga portato avanti da questa élite servendosi della politica, presupponendo che questa élite miri a sterminarci per rimanere padrona indiscussa del campo. Già, ma un’élite senza più popolo regnerebbe indisturbata sul deserto. Se questa è razionalità, meglio essere irrazionali ma vivi.
("Trucioli savonesi", 26/03/2021)
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