Come è noto, Pasolini ha elaborato la concezione di “mutazione antropologica” in quelli che sono stati gli ultimi tormentati anni della sua vita – segnatamente, 1974-5 –, trattandola sia in forma pubblicistica, sui principali giornali del tempo, testi ora collezionati principalmente in Lettere luterane e Scritti corsari, che in forma mitica, nel film Salò o le 120 giornate di Sodoma e nell’incompiuto romanzo Petrolio.
lunedì 16 luglio 2018
lunedì 9 luglio 2018
La filosofia tra archivistica e spettacolo
di Federico Sollazzo (p.sollazzo@inwind.it)
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg49-RPVmvy_qUKuZKxLitt-bR-ByE0icL5iadEoYNLaYP0rBF2umaKlgI7loYZ413uYLr9cnd8JMdybgkU9QvWvCAYChxsSH5WH__EhgUVdAuZ30ibwE4fYqQDYBRht3iCwgv9J_uTqhc/s200/8453717lavagna-1132x670.jpg)
Ma la tendenza alla soppressione del libero gioco e giocatore, e pensiero e pensatore, e alla sua sostituzione con un funzionario non è all’opera solo nel mondo dello sport, è invece un tratto dominante del tempo di oggi, di questa fase della civilizzazione (latu sensu) occidentale. E sulle “doti” del burocrate ha detto cose sempre valide la Arendt a proposito di Eichmann ne La banalità del male.
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