di Federico Sollazzo (p.sollazzo@inwind.it)
Natal’ja Ključarёva,
Un treno chiamato Russia,
atmosphere libri
(Dal sito dell'editore)
Storie individuali e toccanti di un proletariato russo che viaggia verso una nuova rivoluzione.
Nikita viaggia per la Russia “alla ricerca della vera Russia” e colleziona storie di persone comuni con i loro problemi e le loro delusioni. Sullo sfondo della storia d’amore del protagonista per un’infelice ragazzina dai capelli multicolore si stagliano i destini di figure tanto improbabili quanto verosimili: popi con amanti travestiti e popi redentori, un punk, attivista comunista con i capelli grigi e una passione per le scene ad effetto, un terrorista con troppi ricordi e il senso del miracoloso, un aspirante rivoluzionario che lavora per i servizi segreti e traduce un filosofo radicale, donne di provincia private del futuro per loro e i loro figli e anziane, profughe dalla Cecenia, che lavorano come sguattere e non riescono a smettere di stupirsi della bontà della gente che incontrano. Le morti e i soprusi in cui Nikita si imbatte diventano un modo per capire il proprio ruolo in un presente incerto e incomprensibile. Il suo vagare traccia i contorni del Paese reale, un percorso attraverso la Russia contemporanea che tocca i volti e le storie dei suoi abitanti, degli ultimi, dei dimenticati, dei delusi e rassegnati, e degli arrabbiati che non si vogliono rassegnare.
Un treno chiamato Russia è la descrizione realistica della Russia odierna, oppressa dall'FSB, l’erede del KGB, alla ricerca del suo volto autentico. Il romanzo sfuma in un finale onirico e allucinato, attraverso il quale Nikita coniuga i propri sogni e le proprie aspirazioni con le paure e le angosce dettate da un passato che non vuole diventare storia.
La traduzione italiana propone la versione integrale del romanzo, che in patria ha subito tagli e riscritture per ragioni di censura.
Questa opera è pubblicata sotto una Licenza Creative Commons.
Descrivere la Russia è una delle cose più difficili, anche per chi ci è nato. Grazie per la segnalazione, Anna
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