mercoledì 16 dicembre 2009

Marcuse, "Eros e civiltà"

di Federico Sollazzo (p.sollazzo@inwind.it)

Herbert Marcuse, Eros e civiltà, Einaudi

Il pensiero di Freud contiene una “teoria della civiltà”, secondo cui quest’ultima inizia quando gli uomini sostituiscono al “principio del piacere” il “principio della realtà”, e con esso un “principio di prestazione”, in base al quale si opera una repressione istintuale e un differimento dei piaceri (che vengono sublimati), in favore di un’ordinata convivenza. Marcuse, pur essendo d’accordo con tale teoria, ritiene però che in questa specifica civiltà in cui viviamo vi sia un surplus di repressione, che colpisce particolarmente l’Eros; non mero impulso sessuale, ma istinto vitale e creativo per eccellenza.

("Periodico Italiano", 15/12/2009)

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3 commenti:

  1. L'Eros, a mio avviso,è la sublimazione della manifestazione del libero pensiero: materializza e vivifica nelle massime espressioni corporali e visive,in armonia con la natura e lo stato di appartenenza. Oggi,la repressione e l'oppressione dell'eros è il limite dell'uomo occidentale che ha confuso l'arte erotica con l'istinto sessuale...non più consapevole della possente energia insita nell'essere umano. Condivido il pensiero di Marcuse. Pina Izzo

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  2. L'Eros è la "vis" creativa per eccellenza; essendo sottoposta ad una repressione addizionale viene sublimata (trasformandosi in mera sessualità) in forme e modalità funzionali alla rigenerazione di energie che devono essere (re)investite nei processi produttivi.

    Federico Sollazzo

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