La riedizione del testo heideggeriano Was ist Metaphysik? proposta dall’editore goWare presenta almeno due originalità interessanti. Per un verso, il volume ripropone la nota traduzione di Armando Carlini ad uno scritto essenziale nello snodo del pensiero di Martin Heidegger, nel quale le parole del filosofo tedesco sono correlate dalle osservazioni in margine dell’importante interprete italiano. Sebbene una simile operazione editoriale contravvenga alle misure predisposte da Heidegger nel dare alle stampe la sua opera omnia presso la Klostermann, l’impegno ermeneutico del Carlini rilancia oggi più che mai la necessità di impugnare la parola heideggeriana con un nuovo spirito critico. Vale a dire: non l’interesse di fare del proselitismo sulla personalità speculativa del filosofo di Messkirch, ma piuttosto l’intento di appropriarsi di questa tipicità teoretica, nel tentativo ormai maturo di superarla in un orizzonte metafisico contemporaneo ulteriore.
Per altro verso, il testo pubblicato dalla goWare si mostra consapevole di un simile intento riflessivo e si propone in prima linea nella rilettura della traccia heideggeriana. Nel saggio introduttivo di Federico Sollazzo viene infatti ribadita la necessità di tornare a tematizzare l’essenza originaria della filosofia oltre e ben al di là della mera dimensione del tecnicismo accademico. L’impegno è quello di assumere la “fatica del concetto” in una dimensione non meno originaria dell’analitica esistenziale heideggeriana, in direzione di un ripensamento dell’umano e-sistere nella verità e nella storia dell’essere. È esattamente in questo impegno speculativo d’insieme che si intuisce la proposta editoriale di rilanciare Was ist Metaphysik? attraverso la lettura critica del Carlini in funzione di un impegno, del quale Sollazzo si mostra ben conscio e impegnato in prima persona.
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