tag:blogger.com,1999:blog-4113756902064050679.post4496856702849382446..comments2023-12-19T04:07:52.706+01:00Comments on .: Un confronto tra Dostoevskij e Nietzsche a partire da RaskolnikovFederico Sollazzo p.sollazzo@inwind.ithttp://www.blogger.com/profile/03641654217536589518noreply@blogger.comBlogger3125tag:blogger.com,1999:blog-4113756902064050679.post-43199373530738020162020-08-25T18:10:23.441+02:002020-08-25T18:10:23.441+02:00Buongiorno, io trovo una fortissima correlazione t...Buongiorno, io trovo una fortissima correlazione tra il passaggio in cui Raskolnikov analizza la sua decisione di gettare via i preziosi rubati e il tema della "vergogna della propria demenza" che coglie il criminale dopo il crimine oggetto del pronto discorso dello Zarathustra di Nietzsche intitolato "Del pallido delinquente". È impressionante come senza sapere l'uno dell'altro sia Dostoevskij che Nietzsche abbiano colto le stesse cose!<br />Dopo il delitto la coscienza risveglia nel criminale la consapevolezza della gravità della propria azione. Nietzsche definisce questa consapevolezza e l'inevitabile peso che si prova per la propria azione come la "demenza dopo l'azione". Ecco allora che l'autore del delitto si deve "creare" uno scopo che giustifichi ai suoi occhi razionalmente l'azione compiuta, ed ecco allora che ruba. Ma Raskolnikov non è veramente interessato a ciò che ha rubato, perché ciò è solo una maschera che si è creato per risolvere razionalmente il proprio peso e per non "vergognarsi" di quel peso e di quella "demenza". Nel bellissimo passaggio dello Zarathustra si legge:"...Ed egli ascoltò la propria ragione: un peso di piombo fu il suo discorso per lui, - e così rapinò quando uccise. Non voleva vergognarsi della sua demenza."Marco Ferrozzihttps://www.blogger.com/profile/00488514812961443513noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4113756902064050679.post-89141729497413043242013-10-01T20:19:51.834+02:002013-10-01T20:19:51.834+02:00Gent.mo Luigi, ti ringrazio per le tue belle parol...Gent.mo Luigi, ti ringrazio per le tue belle parole. Come forse saprai gli studiosi ancora non giungono a determinare con certezza se Nietzsche abbia letto Delitto e castigo. Al di là dei miei convincimenti personali, ho preferito non affrontare tale spinosa questione. Mi sono limitato a ricostruire con più dovizia di particolari di quanto generalmente viene fatto, il personaggio di Raskolnikov per avere poi una solida base per confrontarlo con la filosofia di Nietzsche. Colgo le tue parole come un incoraggiamento a proseguire tale itinerario, che ha in Raskolnikov soltanto un punto di vista tra i diversi possibili. Cordialmente, Alessandro PalladinoAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4113756902064050679.post-31982761119330332212013-09-30T20:48:19.116+02:002013-09-30T20:48:19.116+02:00L'articolo è molto bello e, anche se abbastanz...L'articolo è molto bello e, anche se abbastanza lungo per quanto siamo abituati a leggere su internet, l'argomento meriterebbe ancora più pagine. Ti dirò che ciò che tu fai notare, la vicinanza fra la figura psicologica di Raskolnikov, le sue parole e il suo pensiero, e la filosofia di Nietzsche, è qualcosa che mi balzò agli occhi quando lessi Delitto e Castigo. Un grande merito il tuo, per aver trascritto meravigliosamente, in questo breve saggio, un confronto tra le due figure. Sarebbe bello poter leggere sempre articoli come questo. Davvero complimenti, raramente mi entusiasmo per ciò che leggo online. Pensare che sono capitato per caso su questo blog. Ciao. Luigi T. Anonymousnoreply@blogger.com